In questo articolo tratteremo i diritti e i doveri dei soci nell'ambito di un'associazione. Ricordiamo che con il gestionale per associazione Assimplo, potete facilmente gestire la vostra associazione, preparare i verbali, tenere la contabilità, comunicare con i vostri associati, tramite mail e app mobile, ed informarli sulle attività associative.

Diritti e doveri dei soci

Nell’ambito della vita associativa gli associati hanno determinati diritti e doveri, alcuni dei quali non possono essere compressi o eliminati dallo statuto o dal consiglio direttivo dell’associazione.

In particolare, i soci hanno il diritto di:

  • partecipare alle Assemblee, di esprimere il proprio voto in Assemblea direttamente o per delega e di presentare la propria candidatura agli organi sociali;
  • essere informato sulle attività dell’associazione e controllarne l’andamento;
  • partecipare alle attività promosse dall’associazione;
  • conoscere l’ordine del giorno delle Assemblee;
  • recedere in qualsiasi momento;
  • esaminare i libri sociali (nelle associazioni ordinaria almeno il bilancio annuale, negli enti del terzo settore anche gli altri verbali e documento.

I soci hanno il dovere di:

  • rispettare lo statuto associativo, gli eventuali regolamenti e, quanto deliberato dagli organi sociali;
  • attivarsi, compatibilmente con le proprie disponibilità personali per il conseguimento dello scopo;
  • versare la quota associativa secondo l’importo stabilito dal consiglio direttivo.

In particolare, il diritto di partecipare all’assemblea e di votare, anche per l’elezione del consiglio direttivo, non può mail essere negato. Inoltre non possono essere previsti soci senza diritto di voto e di partecipazione all’assemblea.

Violazioni dei riritti dei soci

In caso di violazione dei propri diritti il socio può inviare una lettera di diffida al Consiglio Direttivo. Inoltre, assieme ad altri soci, può chiedere la convocazione di un’assemblea per discutere un determinato ordine del giorno. Infatti, quasi tutti gli statuti associativi prevedono che l’assemblea possa essere convocata su richiesta motivata e firmata da un numero minimo di soci (che negli enti del terzo settore è almeno un decimo (1/10) degli associati). Nell’abito di tale assemblea uno o più componenti del consiglio direttivo potrebbero anche essere sfiduciato, con votazione a maggioranza qualificata dei presenti o secondo quanto stabilito dallo statuto associativo.

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