In questo articolo trattiamo della normativa fiscale generale prevista per gli enti del terzo settore (ETS, APS, ODV). Ricordiamo che con il gestionale per associazioni Assimplo, potete facilmente gestire il vostro ente del terzo settore, preparare i verbali, tenere la contabilità, emettere le ricevute, comunicare con i vostri associati, tramite mail e app mobile, ed informarli sulle attività associative.

Gli enti del terzo settore sono associazioni e altri enti no profit in genere, costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, mediante lo svolgimento, in via esclusiva o principale, di una o più attività di interesse generale.

Attività di interesse generale

In merito, il codice del terzo settore elenca tali attività di interesse generale e quindi l’ente che intende qualificarsi come ETS, dovrà obbligatoriamente scegliere ed inserire nel proprio statuto almeno una di queste iniziative.

In tal senso il codice prevede un’ampia gamma di attività, come servizi sociali ed iniziative in ambito sociale, servizi e attività culturali, attività e servizi sanitari e socio- sanitarie, tutela ambientale e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio, tutela dei minori dei soggetti deboli, tutela dei diritti umani, civili e politici, tutela dei lavoratori, attività ricreative e sportive. 

Tutte queste attività sono considerate non commerciali quando l’erogazione a favore dei soggetti beneficiari è a titolo gratuito o ad un prezzo che non è superiore ai costi effettivi sostenuti dall’ente per l’erogazione dell’attività stessa.  Tale limite invece non vale per le associazioni di promozioni sociali, che possono svolgere tali iniziative per importi superiori ai costi effettivi, a patto che le attività siano svolte nei confronti dei loro associati e comunque sempre nell’ambito delle finalità statutarie.

Riguardo al concetto di “non superiore ai costi effettivi”, questi si intendono comprensivi non solo di tutte le spese necessarie per organizzare la specifica attività , ma anche delle spese di gestione della struttura associativa, indispensabile per svolgere l’attività di interesse generale.

Tutte le attività di interesse generale elencate dal codice del terzo settore, se svolte nelle modalità e nei limiti descritti, sono considerate non commerciali e quindi non tassate.  In tal caso l’ente del terzo settore, per incassare i relativi corrispettivi dai beneficiari, potrà rilasciare una ricevuta non fiscale, che dovrà riportare i dati e il codice fiscale dell’associazione, la data, il nominativo del soggetto che paga, la somma pagata e la causale (cioè il motivo del pagamento).

Attività diverse

Al fine di finanziarsi l’ente del terzo settore può eventualmente svolgere anche attività diverse da quelle di interesse generale, che sono considerate di tipo commerciale e necessita di una Partita Iva. Tali iniziative possono essere svolte a due condizioni: che siano secondarie e strumentali rispetto a quelle di interesse generale previste dallo statuto; che lo statuto dell’ente preveda espressamente la possibilità di svolgere tali attività. Inoltre, lo stesso statuto deve prevedere l’organo associativo incaricato di individuare le attività diverse.

Si rileva che in questo caso è irrilevante il tipo di attività esercitata in via strumentale, visto che questa non deve risultare necessariamente correlata al tipo di attività principale svolta dall’ente. Quindi si intende strumentale l’attività che viene svolta al solo fine del reperimento delle risorse economiche necessarie per lo svolgimento delle attività di interesse generale .

Il codice del terzo settore fissa dei limiti per lo svolgimento delle attività diverse, per fare in modo che queste siano secondarie rispetto a quelle principali. Tali attività potranno essere considerate secondarie se ricorre almeno una delle seguenti condizioni: i ricavi annuali derivanti dalle attività diverse non devono superare il 30 % delle entrate complessive dell’ente; in alternativa gli stessi ricavi non devono superare il 66 % dei costi complessivi dell’ente. In tal caso l’ente del terzo settore resta fiscalmente un ente non commerciale. Diversamente, al superamento di tali limiti, l’ente nel complesso diventa commerciale.

Ricordiamo che il software per associazioni Assimplo permette di gestire facilmente ed in modo economico le iscrizioni, l’amministrazione, la contabilità e le comunicazioni di un qualsiasi ente associativo.

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